Cos'è il PNRR?
Nel 2021, gli Stati Membri dell’Unione Europea hanno deciso di dare vita a un Piano di Ripresa e Resilienza, con l’obiettivo di riparare i danni economici e sociali causati dall’emergenza sanitaria da coronavirus e contribuire a gettare le basi per rendere le economie e le società dei Paesi Europei più sostenibili, resilienti e preparate alle sfide e alle opportunità della transizione ecologica e digitale: un investimento sul futuro dell’Europa e degli Stati membri per ripartire dopo l’emergenza Covid-19.
Lo strumento finanziario che la Commissione Europea ha identificato per finanziare il Piano è denominato "Next Generation EU"; si tratta di un dispositivo temporaneo, da 750 miliardi di euro, pensato per spingere una "ripresa sostenibile, uniforme, inclusiva ed equa".
Il Piano quindi non è soltanto un programma di investimento tradizionale, ma è pensato come un vero e proprio progetto trasformativo, nel quale gli stanziamenti di risorse sono accompagnati da un corposo pacchetto di riforme, necessarie per superare le storiche barriere che hanno frenato lo sviluppo degli investimenti pubblici e privati negli scorsi decenni, e le debolezze strutturali che hanno per lungo tempo rallentato la crescita e determinato livelli occupazionali insoddisfacenti, soprattutto per i giovani e le donne.
L’importo totale a favore dell’Italia è di 194,4 miliardi di euro, ai quali si affiancano ulteriori 30,6 miliardi di euro del Fondo Nazionale Complementare (FNC), finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di Bilancio, approvato il 15 aprile 2021, per la copertura finanziaria di un Piano nazionale di investimento di quei progetti coerenti con le strategie del PNRR.
Lo Stato italiano ha adottato il proprio Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a seguito della decisione del Consiglio Europeo nel luglio 2021, riprogrammato poi nel dicembre 2023. Il PNRR si articola in 7 Missioni, ovvero delle aree tematiche principali su cui intervenire (individuate in piena coerenza con i pilastri del Next Generation EU), che sono:
- Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
- Rivoluzione verde e transizione ecologica;
- Infrastrutture per una mobilità sostenibile;
- Istruzione e Ricerca;
- Inclusione e Coesione;
- Salute;
- Re-power EU.