Il passaggio sotto Venezia avvenuto nel 1457 non comportò per Valtorta cambiamenti di rilievo.
I pascoli, i boschi costituivano sempre la base della sua economia; le miniere continuavano ad alimentare una discreta attività di fucina che si era specializzata nella produzione di chiodi e piccoli attrezzi da lavoro.
Se si escludono i proventi dell' allevamento, del tutto insufficienti al fabbisogno locale erano le risorse agricole, per cui si doveva ricorrere all'importazione di grano e farina, in cambio dei prodotti di fucina.
Ma come in tutto il resto della Valle Brembana le condizioni di vita dovevano essere assai difficili, e anche a Valtorta si avviò una massiccia ondata migratoria verso le altre città del dominio veneto che ridusse sensibilmente la popolazione del paese.
(cenni storici tratti dal volume ''Valtorta, i luoghi della storia'', di Tarcisio Bottani e Felice Riceputi, edito dal Museo Etnografico A.V.B. del Comune di Valtorta).